12.02.2012

Searching for...


Finalemente abbiamo visto il documentario "Searching for Sugar Man" diretto da Malik Bandjellou. Non ho idea se sia uscito o meno in Italia, ma consiglio davvero di trovare il modo di vederlo. Una storia, incredibile, potente, emozionante. Una storia per ricordarsi quanto abbiamo bisogno persone "buone", semplici, pure. Una storia per elevare lo spirito, farci fare qualche domanda su come viviamo, su cosa cerchiamo, su cosa ci renda felici, su cosa abbia davvero importanza.
Andatelo a vedere, ascoltate la sua musica, leggete la sua storia e fatevi coccolare l'anima.

sugarman.org
www.sonyclassics.com/searchingforsugarman

Love,
N.

p.s. Non sono sparita...sono solo sepolta sotto un'abnorme mole di lavoro. Mi riprenderò presto! Cheers!


11.02.2012

Nuovi Ritmi Culinari

Sandy non c'è più, è partita per la sua strada lasciando dietro di sè una città irriconoscibile. New York, the city of blinding lights, come cantano gli U2, è rimasta in realtà nel buio. Niente luci sfavillanti, niente sfrontatezza, ma una forzata umiltà nel piegarsi a ciò che Natura comanda.

E intanto la quotidianità è cambiata. Anche se noi siamo stati fortunati, siamo comuqnue forzati a restare qui, niente subway, niente power in negozio, niente lavoro. O meglio, un pò di lavoro si, da casa. Ma il punto è che non ci sono abituata, tutti i miei ritmi bio-lunar-fisiologici sono scombussolati. Non capisco più dov'è la pausa pranzo? E la macchinetta del caffè schifoso? Perchè questo caffè e' buono? Perchè ci sono delle finestre? Il mio ufficio non ne è ha di finestre...ma allora è vero che c'è la luce la fuori anche durante il giorno quando siamo segregati dietro al computer!

Insomma, un disastro... E la risposta più naturale a questa perdita di certezze è, ovviamente, cibo! Lavoro un pò, poi penso a che cosa cucinare, e poi lo cucino e poi preparo lo spuntino e poi mangio e poi è ora di breakfast, ma c'è anche il brunch e il lunch e lo snack e l'happy hour.  Me li faccio meticolosamente tutti (e poi ogni tanto corro anche, altrimenti siamo nei guai!).
Ed ecco a voi alcuni momenti di questo disorientamento culinaro....sperando di tornare presto alla normalità!


Raspberries, local honey and yogurt


Pizza! Ho preparato l'impasto per 8 pizze, surgelato e così è pizza time ogni sera!

Finestra? Gatti?

Banana flambèe con Rum

Colazione con homemade marmellata di Zucca

Brunch tutta la vita!

10.30.2012

Sandy - Il mattino dopo

Ed eccomi qui, sopravvissuta alla tempesta! Alla fine Internet, come era prevedibile, è saltato ieri pomeriggio sul tardi. Dopo di che solo venti fortissimi, pioggia, e venti fortissimi. Per fortuna da noi l'energia non è andata via e l'East River non è arrivato nell'appartamento, però purtroppo la situazione generale non è delle migliori.
Al momento siamo completamente isoltai con subway, tunnels e ponti chiusi. A Manhattan, parte dell'East Village e Lower Manhattan sono sott'acqua. Tanti senza energia (compreso il nostro dolcissimo landlord che però puntale e impeccabile questa mattina era sotto casa a togliere dal nostro ingresso foglie e rami portati dal vento...).

Inutile che vi aggiorni sulle condizioni, visto che i giornali italiani e locali si sprecano. Però vi mando qualche fotina presa questa mattina quando io e R. siamo andati a fare una asseggiata di ricognizione (con tappa al nostro Coffee shop preferito che era miracolosamente aperto: grazie Upright!).

Ora aspettiamo solo di sapere quando si ritornerà alla normalità...

Buona giornata, spero asciutta!






Umorismo "Brookliniano"

10.29.2012

Aspettando Sandy...Autunno a Brooklyn

E per il secondo anno consecutivo ci becchiamo di nuovo un uragano! L'altra volta si chiamava Irene, questa volta è Sandy. Al momento il vento si sta rafforzando, ma dicono che entreremo nella parte "divertente" della faccenda più tardi in serata. Questa mattina siamo andati a controllare il fiume (viviamo a due isolati dall'acqua) e in effetti aveva già iniziato ad esondare.

Non possiamo fare molto se non rimanere tutti e quattro barricati in casa e attrezzati con intrattenimento di vario tipo e cibo, tanto cibo!

Nel frattempo ecco una piccola galleria dell'Autunno qui a Brooklyn (sperando che il tutto non venga spazzato via da Sandy!)

Grazie a tutti quelli che ci hanno scritto/chiamato in queste ore per sapere come stiamo!







Spesa Pre-Sandy

Trovato nel dipartimento Frutta&Verdura!

10.20.2012

Il Mare d'Autunno

Quando si pensa al mare, viene subito in mente l'estate, le vacanze, una bella bibita ghiacciata, un fritto di pesce, un bagno alle 7 di sera quando il sole inizia a calare...per lo meno questo è quello che viene in mente a me (e che mi manca terribilmente!).

Da quando vivo a New York, però ho imparato a conoscere un mare diverso. Il mare qui è l'oceano. E' grande e chiassoso con le sue onde gigantesche che si infrangono sul bagnasciuga. Ha un fascino maestoso completamente diverso dal caldo conforto che invece mi trasmette la vista del Mediterraneo. E non c'è momento migliore per godere di questo fascino dell'autunno. Io adoro l'oceano in un'uggiosa giornata autunnale. Le nuvole minacciose sulle onde, il vento salmastro sul viso e centinaia di conchiglie abbandonate sulla spiaggia dopo la recente mareggiata. I colori sono semplicemente meravigliosi. 
E allora spero possano piacervi queste foto qui sotto. Sono state scattate in una gita a Southampton fatta la scorsa settimana quando i miei genitori sono venuti a trovarci. 
Sarà il mare d'autunno, saranno i ricordi di famiglia, ma sento una specie di malinconia "buona" che mi avvolge ogni volta che le guardo...









10.02.2012

Plus One - applicazione del teorema di Noemi a New York

Chi è spuntato al numero 168 di Franklin Street?




Ed ecco la (il)logica spiegazione:
Io e R. abbiamo adottato una micia bellissima due anni fa. Dopo di che  abbiamo iniziato a chiederci se fosse davvero felice in un appartamento. Sola per ore...senza prati in cui correre (io ho sempre avuto gatti, ma a casa dei miei, con giardino, orto e boschi a disposizione! Ben diverso da un appartamento newyorkese...). E poi non è stata bene e allora abbiamo iniziato a lamentarci che i costi del veterinario erano altini (in un paese in cui l'assicurazione sanitaria per le PERSONE è proibitiva, figuriamoci se qualcuno pensa a quella per i GATTI!).
A quel punto si è aggiunta anche la problematica ferie. In quei 10 giorni di vacanza che lo Zio Sam generosamente ci offre che fare con un gatto? Lo lasci a casa? Lo metti in una pensione? Va qualcuno a dargli da mangiare? Si, ma poi la notte?!

E allora che facciamo? Come troviamo la soluzione a tutti i nostri perchè? Semplice: PLUS ONE!

Perchè se hai una serie di problemi, probabilmente aggiungendone una serie eguale le due quantità si annullano e quindi si arriva a zero problemi (Teorema di Noemi a New York)!

Entrati nello Shelter locale (Brooklyn Animal Resource Coalition) dove già avevamo adottato Artemisia (formerly Jo) quasi due anni fa diciamo alla gentile volontaria che vorremmo solo dare un'occhiata ai nuovi miciotti. Non è che ne vorremmo adottare uno, vorremmo solo guardarci un pò in giro.
Allora iniziamo ad aggirarci per il loft, con quello sguardo che le signore a dieta hanno davanti ad una vetrina piena zeppa di torte al cioccoloato e bignè, quello scintillio negli occhi che precede il misfatto....
Tutto succeede in un attimo: tra una gallina (siamo pur sempre a Brooklyn folks) due piccioni, un cane zoppo, e un gatto cieco scorgiamo questo scricciolo tutto nero e maaaaaaagro magro magro. Ci avviciniamo e ci diciamo "ora lo prendiamo in braccio, ma solo per fargli due coccole, non per portarlo a casa (vedi motivi appena elencati), abbiamo già una gatta ed è già abbastanza complicato. Siamo qui solo per dare un'occhiata, niente di più...."

20 minuti dopo, come le due signore a dieta di cui sopra dopo essersi appena scorpacciate una fettona di Torta Sacher, ci incamminiamo per le strade di Brooklyn, diretti verso casa e verso la nostra miciona Artemisia, con un tenero bottino nella scatola di cartone che dice "I (heart) my Pet".

E ora siamo in quattro! (di cui uno senza nome...suggerimenti?!)

Morale della favola? Al diavolo la logica, a volte vale la pena affidarsi solo all'istinto: una soluzione si trova sempre (e nel frattempo ci si può godere un bel batuffolino tutto nero).

Parola della più grande esperta nell'applicazione del suo stesso illogico teorema.


Miao!

9.24.2012

A perfect Sunday in Brooklyn

Non ho molta voglia di scrivere, ma volevo condividere alcune momentanee da una perfetta (almeno per me) Domenica in Brooklyn. Enjoy!

Abbiamo iniziato con cappuccino e muffin vegano al parco davanti a casa. Temperatura frizzantina e sole che scaldava le  il viso. A rendere il tutto ancora più piacevole, inaspettata musica dal vivo!


Dopo pranzo passeggiata al mercato delle pulci. Sulla strada un manifesto ci ricorda dove siamo! (il Brooklyniano medio è ESATTAMENTE come l'omino qui sopra. Uguale, uguale!)

Mercato delle pulci con orgoglio Brooklyiniano

Last taste of Summer: Fragola e Rabarbaro by People's Pops

Incantevole vista di Manhattan da Downtown Brooklyn per finire la giornata in bellezza...



9.21.2012

Imprevisti

A volte succede che ci si organizzi per bene, perché si ha un evento da preparare e due dimostrazioni da coordinare e ovviamente stanno anche montando le tende nello spazio dedicato all'evento, e chissà se finiranno in tempo, quindi meglio mettersi in movimento con un po' di anticipo.

Succede anche, perché non smetterò mai di meravigliarmi della gente, che poi due geniali hipsters alla fermata di Bedford, forzino la porta della subway rompendola. Perché di treni ne passano uno ogni 4 minuti, vuoi mica aspettare tutto quel tempo?! Dopo tutto, questa e' la città che non dorme mai, il regno del fast - tutto. Quindi no, non aspettiamo quattro minuti, forziamo la porta e rompiamola! Così poi si deve tutti scendere dal maledetto treno e rimanere bloccati per ore! Geniale!

Succede pero' anche, per fortuna, che dagli imprevisti nasca in realtà qualcosa di piacevole. E quindi, vista l'inevitabilità del mio ritardo, me ne sono andata dalla stazione della velocità verso un'alternativa un po' fuori dal tempo: il battello.

Per chi non e' familiare con New York, Brooklyn, dove vivo io, e' dall'altra parte dell'East River, e da pochi mesi la città ha instituito un servizio di traghetto tra le due rive.

Prendere il traghetto per andare a lavoro e' un'esperienza abbastanza singolare. La gente non spinge per salire, ma siamo tutti in una fila ordinata. Il ferry attracca e la banchina viene abbassata. Il meccanismo e' automatizzato, ma serve il giusto tempo, no rush. Tutto ondeggia e poi si sale sulla barca con il personale che ti dice "Good Morning!"
Ho sentito bene?! Mi hanno salutata?!
Sul traghetto nessuno e' appeso a barre di metallo provando a non pestare il vicino, nessuna ascella ad altezza naso e nessuna mano indiscreta che ti sfiora le chiappe. Gia' l'adoro! I sedili sono imbottiti e foderati di tessuto, niente plastica dura. Altro punto a favore! E poi le persone sono tranquille, sorridenti e sembrano quasi rilassate. Vedo addirittura qualche tentativo di eye-contact. Abbiamo per caso cambiato stato?!
Il tragitto dura 10 minuti, nei quali sorseggio un buonissimo cappuccino preso prima di imbarcarmi, respiro l'aria salmastra e chiudo gli occhi facendomi scaldare il viso dal sole mentre il fiume mi culla verso la mia destinazione.

Alla fine mi ritrovo a pensare che gli imprevisti non sono sempre negativi, un po' come succede nel Monopoli. Peschi la tua carta e a volte te ne finisci in prigione, altre volte invece prendi il battello, e ti ci trovi proprio bene.

9.17.2012

Le Piccole Cose

Finalmente una di quelle giornate in cui solo le piccole cose contano. Niente impegni di lavoro, meetings, emails, eventi, gente scontenta, gente lamentosa, gente arrabbiata, squilli di telefono...

Aaaah...è come se mi stessi disintossicando. Ho lavato i panni, montato la tenda (yaay, finalmente forse non ci si sveglierà più alle 6am tutte le mattine!), fatto la spesa, una bella insalata di verdure freschissime e una passeggiata pomeridiana. Unico programma della giornata: yoga. 
Era da settimane che non passavo una giornata così, solo per me stessa.

Bisogna davvero arrivare al limite prima di rendersi conto di ciò che si sta perdendo? 


Micia, Panni, Strisce e Menta

C'era una volta una finestra

Un passo dopo l'altro



9.15.2012

Basta Freni

Ieri sera ho avuto una specie di rivelazione. Io sono un pò lenta in questo tipo di rivelazioni, a volte mi ci vogliono anni per scoprire le cose più scontate del mondo, ma in ogni caso l'importante è che arrivino.

Io e R. abbiamo mostrato il suo nuovo film ad una sua amica. Finito il film, lei si è lasciata andare a commenti sulle emozioni sentite, sul plot, sui personaggi. Alcuni positivi, altri meno. E poneva domande, su ciò che non era sicura di aver colto e su ciò che pensava di aver percepito. Io la ascoltavo e mentre la ascoltavo, così disinvolta e serena, mi sono chiesta se anche io mi sarei sentita allo stesso modo libera di commentare l'opera di un amico (foto, film, scritto che sia), o se invece non mi sarei limitata ad un "wow bello! caspita però...complimeti" avendo poi paura di addentrarmi in qualsiasiasi cosa di più diretto e profondo.

Ebbene, la seconda opzione. Me ne sarei stata ben zitta. Me ne sto quasi sempre zitta. Per paura di dire scemenze, per paura di fare brutta figura, per paura di urtare l'altro/a. Maledetto perbenismo sabaudo!

Ma adesso basta (oddio, sto cascando di nuovo nell'ennessimo basta al quale poi in realtà non terrò fede se non per le prime due settimane?)! E' ora di smetterla di nascondersi dietro a questa cosa. Non voglio più preoccuparmi di dover fare bella figura e compiacere chi mi sta davanti. Voglio iniziare a presumere che se qualcuno mi chiede un parere sia perchè vuole davvero sentire un parere. Che poi è proprio quello che cerca continuamente R. per il suo film: sincerità, nel bene e nel male. L'unica cosa che può davvero aiutare a crescere.
E allora ROARR! Coraggio!


9.09.2012

Pigrizia

Credo sia questa la ragione principale per la quale non ho scritto più posts negli ultimi mesi. E' facile dire che non avevo tempo, che ero super impegnata...Si è vero, ma è ancora più vero che non sono una persona costante, e ancora di più tendo ad impigrirmi (troppo) facilmente. Ho voglia di continuare a scrivere, ma non voglio dire che lo farò. Se succederà, succederà.