10.02.2012

Plus One - applicazione del teorema di Noemi a New York

Chi è spuntato al numero 168 di Franklin Street?




Ed ecco la (il)logica spiegazione:
Io e R. abbiamo adottato una micia bellissima due anni fa. Dopo di che  abbiamo iniziato a chiederci se fosse davvero felice in un appartamento. Sola per ore...senza prati in cui correre (io ho sempre avuto gatti, ma a casa dei miei, con giardino, orto e boschi a disposizione! Ben diverso da un appartamento newyorkese...). E poi non è stata bene e allora abbiamo iniziato a lamentarci che i costi del veterinario erano altini (in un paese in cui l'assicurazione sanitaria per le PERSONE è proibitiva, figuriamoci se qualcuno pensa a quella per i GATTI!).
A quel punto si è aggiunta anche la problematica ferie. In quei 10 giorni di vacanza che lo Zio Sam generosamente ci offre che fare con un gatto? Lo lasci a casa? Lo metti in una pensione? Va qualcuno a dargli da mangiare? Si, ma poi la notte?!

E allora che facciamo? Come troviamo la soluzione a tutti i nostri perchè? Semplice: PLUS ONE!

Perchè se hai una serie di problemi, probabilmente aggiungendone una serie eguale le due quantità si annullano e quindi si arriva a zero problemi (Teorema di Noemi a New York)!

Entrati nello Shelter locale (Brooklyn Animal Resource Coalition) dove già avevamo adottato Artemisia (formerly Jo) quasi due anni fa diciamo alla gentile volontaria che vorremmo solo dare un'occhiata ai nuovi miciotti. Non è che ne vorremmo adottare uno, vorremmo solo guardarci un pò in giro.
Allora iniziamo ad aggirarci per il loft, con quello sguardo che le signore a dieta hanno davanti ad una vetrina piena zeppa di torte al cioccoloato e bignè, quello scintillio negli occhi che precede il misfatto....
Tutto succeede in un attimo: tra una gallina (siamo pur sempre a Brooklyn folks) due piccioni, un cane zoppo, e un gatto cieco scorgiamo questo scricciolo tutto nero e maaaaaaagro magro magro. Ci avviciniamo e ci diciamo "ora lo prendiamo in braccio, ma solo per fargli due coccole, non per portarlo a casa (vedi motivi appena elencati), abbiamo già una gatta ed è già abbastanza complicato. Siamo qui solo per dare un'occhiata, niente di più...."

20 minuti dopo, come le due signore a dieta di cui sopra dopo essersi appena scorpacciate una fettona di Torta Sacher, ci incamminiamo per le strade di Brooklyn, diretti verso casa e verso la nostra miciona Artemisia, con un tenero bottino nella scatola di cartone che dice "I (heart) my Pet".

E ora siamo in quattro! (di cui uno senza nome...suggerimenti?!)

Morale della favola? Al diavolo la logica, a volte vale la pena affidarsi solo all'istinto: una soluzione si trova sempre (e nel frattempo ci si può godere un bel batuffolino tutto nero).

Parola della più grande esperta nell'applicazione del suo stesso illogico teorema.


Miao!

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